Artichoke season

It’s September and artichoke season in Adelaide. Italians wait for the end of winter and hope that they will have the pleasure of eating fresh carciofi in early spring. The season is so short that people worry that they might miss out and they’ll have to wait another year before the next mouthful.

Artichoke plant, Padova botanical garden (Madeleine Regan)

Artichokes have been known in Italy since the time of the ancient Romans but the first record of cultivated artichokes was in 15th century in Naples. Each year Italy produces about two thirds of the artichokes that are eaten in the world. If you google “artichokes”, you’ll find over 49 million results on the Internet!

Several pioneer market gardeners grew carciofi along with their other vegetables. The Berno brothers grew them and sold them at the East End market. Gina Ballestrin was growing them on Findon Road from about 1963 and sold the carciofi to Italian families. The Santin family grew artichokes commercially at Bolivar.

Angelina Marchioro & sister-in-law, Angelina Bolivar, c1976

Johnny and Eleonora Marchioro have also been growing artichokes at Bolivar for family and friends since the 1970s. At first they had a small patch of plants that they got from the Berno families before they left for Italy in 1969. Then about 35 years ago, Frankie Ballestrin gave Johnny and Eleonora two boxes of artichokes that had been grown by Italian market gardeners in Werribee in Victoria. They were a variety that did not have a choke (hair in the middle) them which means that they are easier to prepare. Italians across Adelaide start contacting their carciofi supplier from July to ensure they do not miss out on the seasonal jewels.

How do people eat carciofi? Some people like to eat them boiled with oil and salt and pepper. Artichoke risotto is delicious with the combination of textures of rice and artichokes. Another favourite is stuffed artichokes and Eleonora Marchioro has been generous enough to provide her recipe.

Eleonora’s stuffed artichokes – to serve four

 

 

The sauce

  • Mix together a clove or two of garlic, chopped parsley, and oil for sauteéing with about half a cup of tomato passato
  • Add a cup of frozen peas, season with salt and pepper
  • Add water as required to make the sauce runny

Stuffing

  • 4 cups of breadcrumbs
  • 4 tablespoons of parmesan cheese
  • 4 tablespoons of parsley – chopped
  • One garlic clove – chopped
  • Season with salt and pepper
  • Mix with a generous amount of olive oil

Prepare the artichokes

  • Trim the small leaves and cut off the stem to allow the artichokes to stand up closely together in the pan
  • Separate the leaves, work around them and place the stuffing between each layer of leaves
  • Place them in the pan with sauce and add water to about three quarters of the way up the artichokes
  • Put the lid on and boil rapidly on the top of the stove
  • Turn the heat down and cook for another 20 minutes.

Optional: Put the pan under the grill for five minutes.

Buon appetito!

Madeleine Regan
29 September 2019

Thank you to the Marchioro’s for photos

 

Blog 17 – il 28 settembre 2019

La stagione dei carciofi

È settembre e in Adelaide è la stagione dei carciofi. Gli italiani aspettano la fine dell’inverno per avere il piacere di mangiare carciofi freschi al principio della primavera. La stagione è così corta che hanno paura di non fare in tempo ad averli e dovrebbero aspsettare un altro anno per assaporare questa delizia.

Carciofo, Padova orto botanico (Madeleine Regan)

I carciofi sono conosciuti in Italia fin dal tempo degli antichi Romani. Però la prima coltivazione dei carciofi era nel 15 secolo a Napoli. Ogni anno l’Italia produce circa due terzi di carciofi che la gente mangia in tutto il mondo. Se voi google ‘carciofi’ sul Internet, trovete più di 49 milione di risulatati!

Certi agricoltori veneti in Adelaide coltivarono i carciofi con le altre verdure. I fratelli Berno coltivarono e vendettero i carciofi al mercato. Gina Ballestrin li coltivò da circa il 1963 e vendette i carciofi alle famiglie italiane. La famiglia Santin coltivò i cariciofi commercialmente a Bolivar.

Angelina Marchioro & sua cognata, Angelina Bolivar, c1976

Anche Johnny e Eleonora Marchioro coltivarono i carciofi a Bolivar per le famiglie italiane e amici fin dal 1970. A principio avevano un piccolo terreno piantato che la famiglia Berno diede loro prima che loro partissero per l’Italia nel 1969. Poi circa 35 anni fà Frankie Ballestrin regalò due cartoni di carciofi coltivati dagli agricoltori in Victoria. Era una varietà di carciofi che non aveva peluria all’interno. Senza peluria è molto più facile a preparli. Cittadini italiani di Adelaide cominciarono a contattare Eleonora e Johnny fin dai primi di luglio per assicurarsi la provista dei carciofi.

Come la gente mangia i carciofi? A certi piacciono crudi, altri li fanno bolliti con sale e pepe. Altri ancora fanno un delizioso risotto. Un altro modo preferito dalla gente sono i carciofi ripieni.

Eleonora Marchioro è stata molto generosa a provedere la sua ricetta di carciofi ripieni.

Carciofi ripieni di Eleonora per 4 persone

Salsa

  • Mischiare 2 spicchi d’aglio, una manciatal di prezzemolo, olio quanto basta
  • 4 cucchiai di passata di pomodoro
  • 200 gm di piselli congelati
  • Sale e pepe a piacere
  • Aggiungere un pò di acqua (a chi piace)
  • Cucinare per 10 minuti

Ripieno

  • 4 carciofi
  • 400 gm di pane gratuggiato
  • 4 cucchiai di parmigiano
  • 1 cucchiao di prezzemolo – trittato fine
  • 1 spicchio di aglio – trittato fine
  • 4 acciughe
  • Sale e pepe a piacere
  • Mischiare tutto con tanto olio (EVO)

Preparazione

  • Tagliare i gambi dei carciofi e metterli con la salsa in una padella fonda
  • Mettere il ripieno in mezzo alle foglie una per una
  • Mettere i carciofi nella padella con la salsa. Riempirli con la salsa fino a tre quarti
  • Mettere il coperchio
  • Bollire rapidamente. Abassare la temperatura e cucinare per 20-25 minuti a fuoco basso
  • Poi mettere sotto la griglia per 5 minuti. Se volete.

Buon appetito!

Madeleine Regan
29 September 2019

Grazie a Johnny e Eleonora per le fote

 

 

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